La confederazione voluta dalle tre principali associazioni del settore –A.N.I.Tra.V., Sistema Trasporti e Comitato Air - presentata oggi nella sala stampa di Montecitorio
Roma 4 marzo 2024 - Dare una voce unitaria al mondo N.C.C. nel dialogo con le istituzioni e con la politica, superando l’eccessiva frammentazione delle associazioni di rappresentanza perché proprio in queste settimane e in questi mesi la politica assumerà decisioni cruciali per un comparto che conta decine di migliaia di aziende e operatori: dal nuovo Codice della Strada al Foglio di Servizio Elettronico, ai decreti attuativi della Legge 12/2019, che ha modificato la legge quadro del settore.
È con questi obiettivi che oggi ha fatto il suo esordio “Federazione Nazionale NCC e MobilitàMuoverSì”, confederazione che nasce dall’impegno comune delle tre principali associazioni del settore –A.N.I.Tra.V., Sistema Trasporti e Comitato Air - che hanno deciso di mettere in comune energie, competenze e risorse per compiere un indispensabile salto di qualità nella rappresentanza del mondo N.C.C.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa, tenutasi nella sala stampa della Camera dei Deputati, con la partecipazione dei vertici delle tre associazioni - Mauro Ferri (presidente A.N.ITra.V), Giorgio Dell'Artino (presidente Comitato Air) e Franceso Artusa (presidente di Sistema Trasporti) - del professor Mario Esposito, docente di Diritto Costituzionale alla Luiss e all’Università del Salento e del presidente della neonata confederazione, Andrea Romano, per molti anni parlamentare e membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati e tutt’oggi docente all’Università di Roma Tor Vergata.
«Il nostro obiettivo è crescere, attraverso la collaborazione con un numero sempre maggiore di associazioni N.C.C., per rendere questo mondo sempre più forte ed autorevole- ha spiegatoRomano - .Vogliamo respingere, con forza, vessazioni e tentativi di estromissione dal mercato e contribuire ad una riforma organica del trasporto pubblico non di linea ad oltre trent’anni dalla nascita della legge 21/1992».
Nel mirino della confederazione gli stessi nodi che giovedì scorso hanno riunito a Roma migliaia di operatori N.C.C. provenienti da tutta Italia, contro il blocco, ormai quinquennale, del rilascio delle autorizzazioni e contro idecreti allo studio del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, giudicati incostituzionali ed in aperta violazione del diritto comunitario.
Il vulnus più grave per le associazioni è l’introduzione del foglio di servizio elettronico: “La richiesta di specificare per iscritto il tragitto che si intende compiere, è una clamorosa violazione del diritto alla privacy, oltre ad un aggravio burocratico inconcepibile e la richiesta di separare di un’ora ogni servizio N.C.C.è una bastonata per qualsiasi operatore: ricorreremo ad ogni autorità di garanzia per tutelare gli interessi della categoria e degli utenti”, così hanno annunciato.
Ma dietro l’angolo - dopo il ritiro voluto da Salvini, degli emendamenti, anche di maggioranza, che prevedevano la sospensione della carta di circolazione da due a otto mesi agli N.C.C. per infrazioni di lieve entità, rimane ancora da giocare tutta la partita della riforma del Codice della Strada, in discussione in Parlamento: “Confidiamo nella ragionevolezza del Ministro Salvini, - dicono i rappresentanti di “MuoverSì”- ma se non avremo risposte concrete chiederemo un incontro con la premier Meloni”.
“Le scelte fatte per anni a favore dei taxi hanno creato un situazione ormai insostenibile- proseguono - il nostro primo invito alla politica è quello di mettere il cittadino al centro delle politiche per il trasporto pubblico non di linea invece di questa o quella categoria, dando finalmente all’Italia una nuova legge quadro, creando le migliori condizioni per una mobilità universale, integrata, efficiente e sostenibile”.
Sotto la lente infine, numeri e potenzialità del comparto: «Il settore del trasporto pubblico non di linea ha anche un enorme bisogno di verità e di dati, rispetto alle tante mitologie che sono circolate in questi anni – ha spiegato ancora Andrea Romano –In Italia, attualmente, il giro d’affari del settore è intorno ad 1,5 miliardi di euro, ma potrebbe facilmente salire fino a 6 miliardi di euro. A Roma le autorizzazioni N.C.C. sono circa 1.000 ed a Milano circa 200. Dati ridicoli rispetto alle reali esigenze delle nostre città: basti pensare che a Madrid se ne contano 8.000, a Parigi 20.000, a Londra 90.000».
«Per questo – conclude Romano - una delle nostre prime iniziative sarà la presentazione di uno studio, realizzato da un primario istituto di ricerca nazionale, sui numeri del trasporto pubblico non di linea: quanti sono gli operatori, quante le autorizzazioni, quali le esigenze delle varie città, quali i modelli che funzionano meglio e quali quelli che funzionano peggio, nel rispondere alle esigenze dei cittadini, che sono il nostro primario interesse».
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